Il meeting del FOMC tenutosi ieri ha generato, come reazione
alla possibile riduzione futura degli stimoli monetari, un' ondata di acquisto
di dollari ed una debolezza dei mercati finanziari, oltre alla caduta del
prezzo dei metalli preziosi.
Il calendario economico di oggi ha evidenziato un PIL
inferiore alle attese in Nuova Zelanda ma anche un PMI manifatturiero cinese
sotto le attese che, oltre ad indebolire ulteriormente le commodity currencies,
ha anche favorito la discesa del Petrolio già penalizzato dai dati di ieri
sulle scorte (molto superiori alle attese degli analisti).
Come da attese la banca centrale svizzera ha confermato i
tassi di interesse tra 0-0,10% nonché il “pavimento” di 1,20 nel cambio con
l'euro.
Dalla Germania abbiamo avuto un dato manifatturiero
leggermente al di sotto delle attese, a differenza di quello europeo che invece
è risultato essere appena superiore alla previsione.
Molto bene il dato delle vendite al dettaglio inglesi (al
2,1% ben al di sopra dello 0,5% atteso dagli analisti) e la fiducia dei
consumatori europei (in crescita).
Dagli Stati Uniti invece le richieste di sussidi alla
disoccupazione sono risultate in netto aumento rispetto alle previsioni.
Domani, ultimo giorno della settimana, avremo come
principali market mover l'inflazione e le vendite al dettaglio in Canada.
ANALISI
Eur-Usd: il rafforzamento del dollaro americano ha portato ad un calo
molto forte dell'Eur-Usd (di circa 2 figure) spingendo nuovamente il prezzo
sull'area di supporto intermedio 1,3180. Il livello è particolarmente delicato
in quanto siamo ancora "formalmente" in un uptrend di breve periodo
ma sulla media mobile e dopo due giornate molto ribassiste. Un movimento di
storno al rialzo con un segnale operativo short sul livello 1,3250 potrebbe
essere valutato per una entrata in vendita. Al contrario un ritorno sopra il
livello chiave appena citato, con seguente set up Long, si potrebbe valutare
per una nuova posizione in acquisto.
Cordialmente
Maurizio
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