Mancano sei giorni alla scadenza prevista per trovare un accordo sull’ innalzamento del tetto al debito pubblico statunitense. Questa situazione è sicuramente quella che più di tutte sta catalizzando l’attenzione dei mercati finanziari in questi giorni. Come abbiamo commentato anche la scorsa settimana, il blocco dei finanziamenti al settore governativo è solo la punta di un problema molto più pericoloso che potrebbe portare anche ad un default tecnico del governo USA, a causa dell’impossibilità di far fronte agli stipendi federali. Il presidente Obama ed i rappresentanti repubblicani, tra un’affermazione e l’altra, stanno trovando una via d’accordo per evitare il declassamento statunitense. La volatilità nei mercati azionari e nel dollaro è stata anche causata dalla conferma della nomina di Janet Jellen come prossimo governatore della banca centrale americana, dal gennaio 2014, al posto del suo attuale capo Ben Bernanke garantendo, di fatto, una continuità nella linea di politica monetaria fin’ora adottata.
Rimanendo sempre negli Stati Uniti abbiamo ricevuto ieri i dati settimanali relativi alla disoccupazione (i Non Farm Payrolls non sono stati ancora rilasciati!) che hanno evidenziato un quadro in leggero peggioramento.
Dall’ Europa abbiamo avuto il buon dato sulla produzione tedesca e la conferma della BCE di una situazione economica in graduale ripresa, per quanto il vero anello debole è sempre costituito dal mercato del lavoro e da una disoccupazione ancora troppo elevata.
Nessuna variazione di politica monetaria dall’ Inghilterra con il governatore Mark Carney che ha confermato sia il livello dei tassi di interesse (0,50%) che il piano di acquisto asset di 375 miliardi di sterline al mese.
Vi lascio il mio consueto video settimanale per vedere i prossimi appuntamenti macroeconomici e per analizzare insieme alcuni dei miei grafici nudi del mercato Forex!
Un cordiale saluto
Maurizio Orsini
www.mauriforex.com
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