Eur-Usd, grafico di Price Action mensile
Eur-Usd: il grafico
settimanale e giornaliero del cambio principale del Forex evidenzia un
movimento rialzista
di medio termine, con il prezzo ben al di sopra della media
mobile. Seppur priva di grande linearità e continuità, abbiamo assistito ad una
fase ascendente che, nel giro di quasi otto mesi, ha generato un apprezzamento
dell'euro contro il dollaro di ben 10 figure, passando dal livello 1,28 dello
scorso luglio all'attuale 1,38. Quest'ultima area di prezzo rappresenta per
l'Eur-Usd una zona molto importante non solo perché più volte testata negli
ultimi anni, ma anche perché ci troviamo su un' area rilevante da un punto di
vista dinamico: aprendo il time frame mensile possiamo infatti notare come sul
livello 1,38 giunga la trend line ribassista di lungo periodo (partita dal
luglio 2008). Valutare la price action in questa zona grafica sarà quindi
basilare per identificare possibili ingressi long di continuazione del trend di
breve o, al contrario, la presenza di segnali di trading short per una ripresa
della tendenza di lungo termine e l'apertura di una posizione in vendita con
possibile target in area 1,3150.
Purtroppo l'analisi tecnica non è aiutata in questi giorni
dalle notizie internazionali, considerando la grande incertezza che ci riserva
la situazione ucraina ed il possibile inizio di una guerra russa. Un evento
sicuramente di carattere eccezionale la cui ufficializzazione o, speriamo, la
sua risoluzione potranno sicuramente influire sull' Eur-Usd con una fortissima
volatilità.
Calendario Forex
Questa settimana sarà ad altissima intensità non solo per il
calendario economico particolarmente importante ma anche, e soprattutto, per le
tensioni belliche in Ucraina che potrebbero modificare molto gli equilibri che
si stavano creando nel mercato azionario e valutario (abbiamo iniziato subito
con un crollo del Rublo russo, rialzo dell'oro ed incremento a sorpresa del
tasso di interesse russo dal 5,5% al 7%).
La giornata odierna, da un punto di vista macroeconomico, ci ha
presentato molti dati manifatturieri (in Cina, zona euro, Francia, Germania,
Italia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti): leggera discesa in Cina, ma
attesa; negli USA ed in Europa tutti positivi e sopra le previsioni i dati
manifatturieri (tranne in Italia). Ricordiamo anche il dato non manifatturiero
cinese e la spesa individuale negli USA (entrambi in aumento).
Il mercato azionario risente pesantemente della crisi Ucraina e di
un possibile imminente conflitto: i mercati asiatici hanno chiuso la prima
seduta del mese in netto calo, così come i due principali indici russi (Micex e
RTS) che hanno terminato con un crollo rispettivamente del 5% e 7%. Apertura pesantemente
negativa anche per le borse europee che chiudono sulla stessa direzione. Deboli
le borse americane.
Nel calendario macro di domani ricordiamo soprattutto la prima
delle quattro riunioni di politica monetaria, quella in Australia, con il
consensus degli analisti per un mantenimento dell’attuale livello di tasso al
2,50%.
Maurizio Orsini
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