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mercoledì 12 febbraio 2014

Segnali Forex: Oro, cerchiamo una conferma long!

Oro, grafico di Price Action daily
Oro: la giornata di ieri potrebbe aver dato maggior chiarezza ad una situazione piuttosto incerta dell’oro. Il metallo giallo infatti si trovava all’interno di una tendenza rialzista sia di lunghissimo periodo che di breve termine (non molto forte) ma ancora all’interno di un trend ribassista nel time frame settimanale in cui proprio la zona chiave $1270 rappresentava un livello di resistenza statica e dinamica (la EMA21 fungeva proprio da “muro”) che avrebbe potuto spingere nuovamente il prezzo al ribasso. La giornata di ieri è stata invece caratterizzata da forti acquisti di oro che hanno violato al rialzo il livello appena citato evidenziando ora una prospettiva più rialzista che ribassista. Per evitare comunque rischi di falsi break out daily sarebbe opportuno attendere un chiaro segnale di trading long (forse già con la candela odierna?), possibilmente proprio in zona $1270 o $1280, per entrare in questa continuazione del movimento ascendente con target sulla seguente importante resistenza $1350.



Calendario Forex
Il calendario macroeconomico di oggi ci ha mostrato alcuni market movers di maggiore rilevanza rispetto alle due precedenti giornate, ricordiamo la produzione industriale della zona euro (in netto calo e sotto le attese), il rapporto sull'inflazione della Bank of England ed il relativo discorso del governatore Mark Carney. Quest’ultimo ha evidenziato un quadro in ripresa per il Regno Unito con un rialzo della stima del PIL 2014 al 3,4% ed il raggiungimento del target di disoccupazione del 7% prima del previsto.
L'indice giapponese Nikkei, dopo la chiusura di ieri per festa nazionale, ha terminato gli scambi in rialzo. Anche i mercati europei hanno aperto e chiuso positivamente; più deboli gli indici americani.
Domani attenzione ai dati sul mercato del lavoro australiano, sull’inflazione tedesca, sul report mensile della BCE, sulle vendite al dettaglio e sui sussidi alla disoccupazione USA, sul discorso di Janet Yellen al Senato statunitense.

Maurizio Orsini

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