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mercoledì 5 febbraio 2014

Segnali Forex: Eur-Aud, long sul supporto weekly.

Eur-Aud, grafico di Price Action weekly
Eur-Aud: il grafico daily ci mostra un movimento ribassista accentuatosi con il rafforzamento della valuta australiana dopo il meeting di politica monetaria di ieri. Il prezzo si trova infatti al di sotto della EMA21 ed in prossimità della parte inferiore del canale di lateralità di breve termine. Tale livello di prezzo (1,5030) coincide però con una importante zona di supporto nel time frame settimanale sulla quale Eur-Aud ha reagito con forza in passato (nel lontano 2000) ma anche più recentemente lo scorso mese di agosto. In linea quindi con il movimento bullish di medio/lungo termine, potremmo ricercare proprio sull'area appena menzionata (avendo oltretutto a supporto la media mobile 21) un segnale di trading long, eventualmente anche sul daily, da tradare con un'ottica di medio termine con primo target sulla resistenza 1,56 per poi eventualmente rivedere il cross sui precedenti massimi. 



Calendario Forex
Dopo la "sorpresa" di ieri giunta dall'Australia (non tanto per il mantenimento dei tassi quanto per il cambio di outlook monetario della RBA) la giornata odierna è stata caratterizzata da notizie di media rilevanza ed in particolare dai dati sul PMI servizi in Germania, zona euro e Regno Unito, tutti sotto le attese; le vendite al dettaglio europee, anch'esse inferiori al previsto; il dato non manifatturiero statunitense, sopra le attese.
L'indice Nikkei ha chiuso in recupero, dopo il crollo di ieri, a differenza della borsa australiana che chiude in rosso. I mercati europei aprono e chiudono intorno alla parità; deboli anche le borse americane, in questo momento.
Il calendario economico di domani aprirà una "due giorni" di altissima volatilità con due meeting di politica monetaria nel Regno Unito e nella zona euro (le attese degli analisti sono per una conferma dei tassi attuali ma attenzione alle sorprese da parte della BoE in merito ad eventuali riduzioni del quantitative easing!). Fra gli altri market movers ricordiamo la fiducia nell'economia in Australia e le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.

Maurizio Orsini

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