Sapevamo che questa settimana sarebbe stata particolarmente volatile ed effettivamente abbiamo assistito a forti movimenti e cambi di direzionalità intraday. Ben quattro sono state le riunioni di politica monetaria negli ultimi giorni e tutte hanno fondamentalmente confermato le attuali linee guida: in Australia il governatore Glenn Stevens ha confermato i tassi al 2,50% mantenendo la porta aperta per nuove azioni espansive volte ad indebolire la valuta locale, considerata ancora troppo forte; in Canada Stephen Poloz ha mantenuto invariato il tasso all' 1% visti gli effetti positivi nell'economia, la quale sta crescendo in linea con le previsioni evidenziate nel Report Monetario di Ottobre; nel Regno Unito il "chairman" Mark Carney mantiene invariato il tasso di interesse allo 0,50% così come il piano di acquisto di asset a 375 miliardi di sterline al mese; anche Mario Draghi, nel meeting della BCE di ieri, ha confermato i tassi allo 0,25% evidenziando però la disponibilità per ulteriori future misure di stimolo (tassi negativi sui depositi? Nuova operazione di finanziamento al settore bancario LTRO?) senza però dare alcuna chiara informazione in merito.
Le borse azionarie, dopo i massimi di novembre, hanno stornato al ribasso scontando la possibile imminente riduzione degli stimoli monetari della Fed in seguito ai buoni dati macroeconomici (Pil in crescita e disoccupazione in calo) ed al report delle varie Fed distrettuali pubblicato lo scorso mercoledì (Beige Book).
La prossima settima dovrebbe essere decisamente meno volatile con due meeting di politica monetaria che evidenzio nel mio video settimanale insieme con la mia consueta pillola di analisi grafica che anticipa la lunga analisi settimanale che realizzo ogni venerdì per gli Amici del Forex del mio servizio.
Buon week-end
Maurizio Orsini
www.mauriforex.com
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